Torneremo a respirare vicini

DA "PICENO 33" – MAGGIO 202 (clicca qui) 
 

Intervista a Roberto Paoletti
 

Abbiamo messo in campo una serie di iniziative sotto il titolo di #iorestoacasa& bottega attraverso una piattaforma virtuale che restituisce la capacità di rete, se pure virtuale ai nostri soci e alla Comunità intera. Teleassistenza, stanze virtuali, webinar nazionali e territoriali, confronti tematici, web radio tra i soci».

Parliamo di solidarietà o assistiamo a un’evoluzione del concetto?
«Continuare ad operare con le strategie sviluppate prima dell’esplosione dell’emergenza è impensabile. Andare avanti, per l’intero mondo non profit, è, dunque, un imperativo, ma per poterlo fare è necessario ripensare radicalmente le strategie di raccolta fondi e, parallelamente, avviare una riflessione su progetti che possano offrire un supporto per il superamento di questa emergenza. I donatori, se adeguatamente informati e aggiornati faranno squadra con il Terzo settore».

Com’è cambiata la vita di comunità?
«Dobbiamo essere sempre più consapevoli dell’importanza non secondaria nella costruzione della coesione sociale, indispensabile nel costruire fiducia, relazioni e legami tra le persone. Le attività in Bottega dovranno mirare ancora di più in maniera più determinata allo sviluppo di progettualità formative con l’obiettivo di costruire “coesione sociale” e allo stesso tempo dotare degli strumenti necessari gli Enti del Terzo Settore a competere con nuove sfide».

Che ruolo avrà il terzo settore post emergenza?
«Torno sui concetti di vulnerabilità e coesione: in una società più coesa sarà più facile garantire l’inclusione di soggetti deboli. La partita da giocare avrà bisogno di affinare le governance delle nostre associazioni e cooperative in maniera sempre più efficiente, capaci di prendere decisioni in tempi brevi garantendo periodici ricambi. Sarà inoltre indispensabile superare il limite del digital divide che zavorra il mondo del terzo Settore».

Iniziative all’orizzonte di BTS sul territorio per sostenere il cambiamento…
«La soluzione più semplice, quantomeno a breve termine, sembrerebbe sicuramente quella di puntare il più possibile sugli strumenti digitali e farlo in fretta. Sarà uno strumento utilissimo per questa fase ma poi sono sicuro che torneremo a respirare uno di fronte all’altro. Non dobbiamo dimenticare i giovani, che sempre più si stanno affacciando ai diversi Enti del Terzo settore: le giovani generazioni hanno un approccio meno ideologico, più pragmatico e cercano di coniugare assieme in equilibrio idealità (valori), risorse (umane ed economiche), impegno condiviso (cooperare) e tecnologia».