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VE Magazine n. 2/2019 :: Bottega del Terzo Settore

L'innovazione secondo Bottega

Il ruolo di incubatore e tre progetti per fare dei giovani gli attori del cambiamento. “Oggi disporre di uno Smartphone conferisce un potere di comunicazione superiore a quello dello stesso JF Kennedy”, si diceva in un TEDx. Il cambiamento tecnologico, dunque, ha un carattere dirompente e predominante e potrà essere tanto più positivo per economia e società insieme, quanto più si terrà conto in maniera adeguata dell’elemento umano. Come? Per esempio, adottando tre atteggiamenti: 1. Educare e selezionare risorse umane individualmente capaci di innovare tenendo conto sistematicamente di elementi quali motivazione, passione e creatività nel lavoro. 2. Avere il ruolo di incubatore: offrire un ambiente sicuro in cui individui innovatori possano lavorare esprimendo pienamente le proprie potenzialità. 3. Superare il tabù dell’errore per alleggerire la paura di sbagliare. Un atteggiamento sereno rispetto agli insuccessi stimola ad essere più creativi. Dal mondo corporate, come da alcune esperienze educative, si sono riscontrati risultati incredibilmente positivi dall’implementazione di programmi che tengano conto di queste condizioni, in grado cioè di rompere statiche zone di conforto. E Bottega? Alle soglie del suo secondo compleanno, si conferma l’impegno a sostenere i giovani nella società affinché si percepiscano attori del cambiamento. È fondamentale offrire uno spazio sicuro per farli appassionare, coltivare lo spirito di iniziativa per stimolarne l’attivazione. Per dare luogo all’incubazione, Bottega imposta il lavoro sulla costruzione, nel lungo periodo, di un ecosistema, cioè di un insieme di organismi viventi (famiglie, associazioni, istituzioni, ecc.) in dialogo tra loro attraverso un complesso sistema di interfacce che consentano la trasmissione di informazioni, conoscenze, relazioni tra tutti gli esseri viventi e tra nuclei sempre più complessi. L’ecosistema, quale un accumulatore di energie rielaborate, mette a disposizione dei giovani e della comunità opportunità di attivazione per guidare il cambiamento, piuttosto che subirlo. Tre sono gli esempi di progetti in essere. L’avvio di tirocini presso aziende europee nel settore sociale per consentire a 120 studenti di sviluppare competenze VET (vocational educational training). L’apertura del concorso Crescere Innovatori, in cui 20 giovani del Centro Italia ricevono formazione su competenze quali l’empatia, il pensiero critico e l’auto- imprenditorialità, per avviare azioni concrete di contrasto ad un problema sociale percepito. La produzione dell’evento Costruttori di Cambiamenti (foto), affinché i giovani e la comunità entrino in relazione con una rete internazionale di innovatori con cui costruire alleanze inedite dal valore sociale aggiunto. In conclusione, per incubare l’innovazione sono fondamentali tre atteggiamenti: contare sulle partnership che valorizzano il nostro lavoro, cercare il riscontro nell’ecosistema e, infine, correre rischi.

Silvia Silvozzi