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VE Magazine n. 2/2019 :: Bottega del Terzo Settore

Il genio di Leonardo, le innovazioni e il territorio

Cinquecento anni fa, ad Amboise, un paesino sulle rive della Loira, nel cuore della Francia, moriva Leonardo da Vinci considerato dall’immaginario collettivo il simbolo, l’emblema della genialità umana. Una ricorrenza che Visioni in Evoluzione (VE), nel numero dedicato alle Innovazioni, non poteva trascurare. Non come semplice celebrazione, ma per individuare l’attualità del pensiero che ha caratterizzato il genio del Rinascimento cercandone gli elementi presenti oggi sul territorio. Un impegno, quello sviluppato in questo numero di VE, che rientra perfettamente nell’obiettivo fondante del magazine: essere un ponte tra il territorio e tutto ciò che lo circonda per contribuire a coinvolgere in modo positivo le realtà che vi operano fungendo da stimolo alla crescita, alla riflessione, al ragionamento. Non solo, ma anche da vetrina per quelle realtà positive che già hanno dimostrato una grande forza innovatrice. In un mondo che va sempre di più verso la specializzazione e i tecnicismi, guardando al genio di Leonardo ci si rende conto, in parallelo, di quanto sia importante la varietà degli interessi che muovono ogni singolo individuo e quanto lo studio risulti, sempre, elemento fondante per la crescita di una società. Per innovare una società. Il senso di tutto ciò è espresso in modo impareggiabile da Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze: “Prima di Leonardo la botanica era semplicemente studiare a cosa serv e ogni pianta. Con Leonardo questo cambia, Leonardo studia come funzionano le piante, ed è una rivoluzione: si interroga su come funzionano, su come fanno a crescere, come fanno a nutrirsi, come rispondono alla luce, alla gravità, e per ognuna di queste domande trova risposte straordinarie che addirittura saranno alla nascita di nuove scienze”. Ecco l’interesse, la curiosità, lo studio e l’intuizione come motori di una straordinaria capacità di innovare. Queste peculiarità le ritroviamo in molte delle storie che raccontiamo in questo numero a cominciare da quelle di chi ha trovato un’idea diversa per coinvolgere gli studenti nel percorso verso il lavoro, o chi ha realizzato nuovi modi di stare insieme per le persone con grandi vantaggi per i singoli e la comunità. Oppure chi da una prospettiva di architetto finisce per essere uno dei massimi esperti internazionali di stampanti 3D, o come due genitori, che nulla hanno a che fare con la medicina, mettono a punto una metodologia per trattare la paralisi cerebrale infantile. Scrive Walter Isaacson Ad di Aspen Institute e autore di grandi biografie: “La capacità (di Leonardo, ndr) di stabilire connessioni tra le discipline, arti e scienze, studi umanistici e tecnologia sono la chiave d’accesso all’innovazione, all’immaginazione e al genio”. Facile, no?

Pietro Frenquellucci