Angelo Davide Galeati, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, traccia un bilancio del rapporto con BTS e delinea le strategie per il futuro.
Presidente, BTS compie tre anni. Fondazione Carisap ripeterebbe questa sfida?
“Di fatto la Fondazione decide se ripetere o meno questa sfida ogni anno, in quanto il presidente di Bottega del Terzo settore presenta al Consiglio della Fondazione i risultati raggiunti e le strategie da mettere in campo nel breve, medio e lungo periodo. Il 5 maggio 2020, ad esempio, il Consiglio ha approvato il piano di sviluppo e il relativo budget 2020–2022 dell’ente, molto apprezzando la strategia ‘Costruttori di cambiamenti’. Dopo aver raggiunto la sostenibilità di progetto, ora l’ente va verso la sostenibilità della propria operatività, intensificando l’attività di raccolta, intercettando fondi e risorse aggiuntive rispetto al sostegno annuale garantito dalla Fondazione. Abbiamo condotto una indagine di Customer satisfaction. Agli intervistati è stato chiesto, tra l’altro, di esprimere un’opinione sull’utilità della Bottega del Terzo Settore: complessivamente l’86,2% del campione ritiene che sia una iniziativa molto utile nel supportare l’attività delle istituzioni presenti nel territorio”.
La pandemia ci consegnerà una società diversa e forse con altre priorità rispetto al passato. Qual è la visione della Fondazione Carisap e come vede la sinergia con BTS?
“La pandemia ci pone davanti a un bivio. Qualche mese fa sul Financial Times l’attivista e scrittrice indiana Arundhati Roy, ha colto le conseguenze della pandemia, descrivendola efficacemente come una ‘porta’, come un punto di passaggio. Possiamo attraversarla portando con noi i resti della modernità, oppure possiamo immaginare un mondo differente, un nuovo paradigma, che metta al centro l’empatia, l’intraprendenza, la collaborazione. Un paradigma che richiede collaborazione da parte di tutti: cittadini, scuole, organizzazioni, imprese, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e media. Diciamo che i nostri interventi in coprogettazione, dove Bottega svolge un ruolo di collante per gli enti del Terzo settore, vanno in questa seconda direzione”.
Un focus sul territorio. Quali i punti di forza e quali le criticità da correggere?
“I dati evidenziano che i punti di forza sono l’alta densità imprenditoriale e start up innovative e un numero di associazioni e organizzazioni non profit più alto della media nazionale: 72,6 enti ogni 10 mila abitanti contro i 56,7 rilevati a livello nazionale. Dunque, le opportunità riguardano l’innovazione unita al Terzo settore. Dall’altro lato, le criticità sono note: decrescita demografia, mercato del lavoro statico e poco attrattivo per i giovani talenti o con elevata formazione, complessiva debolezza economica: indicatori relativi a reddito, pensioni, patrimonio e sofferenze bancarie sono non positivi”.
Pietro Frenquellucci, Direttore VE