Sara Roversi in Bottega del Terzo Settore: “Future Food è nato per creare degli impatti positivi sulla salute delle persone che noi nutriamo.”
Nei nostri spazi di Bottega del Terzo settore abbiamo avuto l’onere e il piacere di ospitare un evento che possa essere da apri pista a riflessioni importanti sul tema del food.
Il 5 aprile nell’area eventi si è tenuto la tavola rotonda sul tema che riguardale nuove sfide per la sostenibilità dell’alimentazione del futuro: “Alimentare l’innovazione-Educazione, Comunità e Impatto sociale con Future Food”, all’interno del ciclo di incontri di “Visioni in evoluzione-Idee e volti per il cambiamento.”
Sara Roversi, ideatrice e fondatrice del Future food Institute, organizzazione no-profit impegnata nella ricerca, nella promozione e nella formazione nell’ambito dell’innovazione del settore agroalimentare, ha raccontato la sua esperienza nel settore e le best practies che nel tempo si sono venute a creare, dando importanti spunti a chi ha partecipato.
“Tutti noi possiamo essere promotori del cambiamento, tutti noi possiamo fare qualcosa”, con queste parole la Roversi ha voluto dare input ai partecipanti raccontando la sua esperienza da imprenditrice seriale, appassionata di food, digital, social innovation e creative learning, da sempre coinvolta in progetti internazionali. La stessa Roversi dal 2013 è parte della delegazione italiana al G20 YEA Summit e delle Task Forces SME Development al B20 China e B20 Germany e della Sustainable Food System Task Force al B20 Argentina.
“Ho fondato Future food per la possibilità di creare degli impatti positivi sulla salute delle persone che noi nutriamo. Ho voluto condividere con voi questo percorso perché penso che tutti possano creare delle azioni positive per un’alimentazione sostenibile.”
Cos’è Future Food? “L’idea è nata con mio marito noi siamo imprenditori, la nostra prima azienda in realtà non era un’azienda che si occupava di food ma di Digital, emotional marketing a un certo punto parlando con un investitore a New York ci ha fatto pensare che invece di vendere digitale essendo italiani dovevamo pensare a qualcosa che rappresentasse la nostra identità e quindi in maniera spontanea da lì abbiamo cambiato direzione, ci ha fatto molto riflettere. Abbiamo cominciato la prima avventura nel Food poi nel 2012 ho cominciato a partecipare alle attività dei giovani imprenditori nella delegazione italiana al G20 a confrontarmi con altri imprenditori da tutto il mondo ogni volta che si parlava di sostenibilità e innovazione il food era coinvolto. “
Sono stati organizzati 253 eventi in 44 città diverse, in 20 paesi diversi solo in Italia 150. Il 15 maggio ci sarà la premiazione delle Nazioni Unite dell’agenzia di Roma un premio che selezionerà le idee più vincenti per l’agrifood con un’attenzione particolare a paesi in via di sviluppo dove Future Food sta cercando soluzioni che permettano di affrontare le grandi sfide nell’agricoltura in particolar modo in questi paesi dove il tema della sostenibilità ovviamente è fondamentale.